RAE ARGENTINA AL MONDO

Javier Milei è il nuovo presidente dell'Argentina

Nel 40esimo anniversario del ritorno alla democrazia in Argentina, l'economista liberale Javier Milei ha giurato come nuovo presidente.

Le presenze hanno segnato un gesto: dal presidente dell'Ucraina, Zelensky, al re di Spagna Felipe VI, passando per il cileno Gabriel Boric e l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro.

Come vicepresidente è subentrata Victoria Villarruel, ancorata a un discorso duro che chiede la liberazione dei militari incarcerati per crimini contro l'umanità commessi durante l'ultima dittatura civico-militare.

Milei, autodefinitosi "anarcocapitalista", viene percepito dagli stessi sostenitori ed avversari come un "cambiamento d'epoca" nel paese.

Milei ha vinto la presidenza con il 56% dei voti a livello nazionale, con 12 punti di vantaggio sul candidato ufficiale e ministro dell'Economia, Sergio Massa.

A differenza dei suoi predecessori, il nuovo presidente non si è rivolto all'Assemblea legislativa. Lo ha fatto sulla scalinata del Congresso nazionale, davanti alla gente riunita in piazza, circondato da invitati speciali.
Il discorso di insediamento non è stato affatto incoraggiante. "Per più di 100 anni", ha detto, "i politici hanno insistito nel difendere un modello che genera povertà, stagnazione e miseria".

Il neo presidente è stato categorico nel suo discorso di insediamento: "Nessun governo ha mai ricevuto un'eredità peggiore di quella che abbiamo ricevuto (...). (Ci sarà) un aggiustamento fiscale del 5% sullo Stato ma non sul settore privato", ha asserito.

Ed ha sottolineato: "Non ci sono soldi (il governo kirchnerista) ha lasciato l'iperinflazione nella sua scia e non c'è altra via che l'aggiustamento". Allo stesso tempo, dopo una sintesi in termini economici e sociali, ha affermato: "La forza di un popolo si misura nelle sfide che affronta (...) E la sfida è enorme (...) lavoreremo instancabilmente (in) 24 mesi ancora più difficili, ma giungeremo a buon fine". Nel pomeriggio si è recato al palazzo presidenziale, la Casa Rosada, dove ha giurato il suo gabinetto.